Quali strumenti per scrittori dell’era digitale?

Storia Continua - Testata

Storia Continua ha pubblicato un mio piccolo contributo su un argomento che ritengo decisivo e sul quale varrebbe la pena dibattere un po’ almeno tra di noi: come cambia il mestiere di scrivere con i nuovi strumenti offerti dall’editoria digitale.

Questo il link della pagina. Vi aspetto lì per ulteriori commenti.


IDPF … per esempio!

School in the 40's - Christine Rondeau

School in the 40’s – Christine Rondeau – Vancouver/Canada

Logo IDPF

Le principali funzionalità di ePub3, compresa la tracciatura recentissima dei Fixed Layout ePubs secondo standard, sono finalmente tutte presenti nella pagina di IDPF dedicata ai campioni di esempio.

Questa la pagina che associa ad ogni caratteristica funzionale il relativo file di esempio che la contempla.

Inutile ribadire come scaricare e ispezionare questi file sia la soluzione migliore per capire e imparare ad utilizzare comandi e strumenti in modo adeguato.

IDPF ritiene comunque non completa la pagina e auspica collaborazione di chiunque per andare a coprire le funzionalità ancora scoperte.

Tutti gli esempi sono rilasciati sotto Creative Commons (share alike)


IDPF cerca possibili sistemi di protezione?

No entrance - by Mattox's - October 2009

No entrance – by Mattox’s – October 2009

Detta come da titolo potrebbe preoccupare e molto. In realtà, dalle prime info che si hanno, la questione è leggermente diversa.

Si tratta di una bozza di un nuovo documento che vuole trattare impieghi e requisiti per una eventuale tecnologia di protezione definita ‘leggera’.

Cosa voglia dire ‘leggera’ è presto per dirlo. A leggere pare si tratti di una soluzione a metà strada tra il DRM totale e ‘la libertà’.

Ma il documento vuole essere prima di tutto un sondaggio per capire cosa ne pensano gli interlocutori, e anche quanto questi ultimi ritengano prioritario questo argomento rispetto ad altri già esistenti.

IDPF non ha preso nessun impegno e non sa se questa cosa verrà realizzata. Diciamo che ha buttato giù l’esca per vedere cosa succede…

Le argomentazioni di partenza di IDPF sono condivisibili:

i DRM imposti dai principali editori per impedire la copia oppure dai produttori di devices per vincolare al loro marchio, hanno di fatto frammentato il mercato degli eBooks. Nonostante  non sia assolutamente chiaro e quantificabile se il DRM prevenga o meno la pirateria. (Personalmente sono convinto di no!)

Quindi, continua il documento, l’adozione di un metodo standard per la protezione dei contenuti che allenti leggermente le maglie del controllo, anche aumentando in certa misura la condivisione, favorirebbe una maggior diffusione dei testi digitali opponendosi di fatto alla frammentazione di cui sopra.

Prima di alzare barricate, non dimentichiamo che la protezione non riguarda sempre e solo l’impedimento alla copia/distribuzione, ma in certi casi può riguardare anche la tutela dei dati personali dell’acquirente. E soprattutto informiamoci obiettivamente e seguiamo gli sviluppi.

Vedremo…

Commenti da parte tua?


Abulafia: un ottimo strumento per creare validi eBook con pochi click

Abulafia

In questi ultimi tempi si assiste ad un proliferare di soluzioni per la generazione di eBooks ma raramente le caratteristiche o l’utilizzo si rivelano pari alle promesse. Una piacevole sorpresa per la completezza delle possibilità offerte e per la sua semplicità d’uso, è stata il software che vi propongo in questo post e che ho avuto recentemente occasione di provare. Si tratta di Abulafia, uno strumento molto intuitivo nell’uso e completo nelle specifiche, dedicato alla creazione di eBooks (reflowables) su Mac.

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Lanciamo il programma, creiamo un nuovo libro e confermiamo il titolo. La prima sensazione che si riceve a questo punto è quella di essere all’interno di una robusta scatola in cui si ha a disposizione tutto l’occorrente per compiere la ‘magia’.

Abulafia_MainPage

In modo molto semplice si aggiungono metadati, copertina, apparati e capitoli. È tutto molto intuitivo e l’help toglie qualsiasi dubbio residuo per cui non mi dilungo su quelle che sono le caratteristiche base.

Puntualizzo piuttosto gli aspetti, a mio parere, più rilevanti

Inserimento di testi.

La composizione del testo può avvenire in vari modi:

  • Editor incorporato. È un editor abbastanza elementare e che quindi si presta allo scopo soprattutto nel caso dicomposizioni semplici.
  • Per composizioni lunghe o più articolate è sicuramente meglio scrivere il testo corrente con il proprio editor preferito. La familiarità con gli abituali strumenti di composizione testuale, rende più spedita e sicura la stesura, bisogna però attenersi alla sola battitura di testo puro perché, come sappiamo, quasi tutte le formattazioni sono perse (o creano problemi) nel passaggio al codice. Solo dopo la pura battitura, il testo potrà essere incollato (anche con drag and drop) all’interno di Abulafia per essere formattato.
  • Infine è possibile configurare Abulafia affinché utilizzi un editor HTML esterno. Questa opzione che deve essere attivata nelle preferenze, è secondo me quella da preferirsi sia per motivi di praticità che per una migliore personalizzazione di codice.
Abulafia_ExtHtmlEd

Inserimento immagini.

L’inserimento delle immagini avviene con un semplice drag and drop. I formati accettati sono jpeg e png.

Se specificato nelle preferenze, è possibile collegare un editor esterno per le immagini. Ovviamente questo collegamento può avvenire solo se per la composizione del testo si sta utilizzando l’editor incorporato.

Abulafia_ImgExtEd

L’immagine importata potrà essere poi ridimensionata inserendo i valori desiderati per larghezza e altezza (anche in percentuale, ma attenzione che in questo caso non è garantita la compatibilità con tutti i lettori). Se il flag ‘proporzioni’ è attivo, il ridimensionamento avviene mantenendo in proporzione le due dimensioni.

Abulafia_ImgManag

Compilazione

Abulafia gestisce  i due formati più diffusi: ePub e Mobi/Azw il primo supportato da Apple, Barnes and Nobles e moltissimi altri produttori e ‘mantenuto’ come standard da IDPF, il secondo supportato da Amazon per i suoi Kindle.

Amazon per la generazione di files Mobi, richiede l’utilizzo dello strumento Kindlegen. Disponibile gratuitamente sul sito di Amazon deve essere installato affinché Abulafia possa generare anche la versione Mobi del libro che stiamo compilando. È un’operazione (una-tantum) semplicissima e che richiede solo qualche secondo per essere effettuata. L’help, se ce ne dovesse essere bisogno, spiega benissimo come fare.

Abulafia si occupa in modo ‘silenzioso’ e direi anche molto rapido, di generare i files di output. Il codice generato è pulitissimo e nei test da me effettuati ha sempre superato senza errori (né avvisi) la verifica finale con ePubCheck.

In caso di errori o segnalazioni di imperfezioni, cliccando sul pulsante Compilation Status, si può visualizzare il log della fase di compilazione in tutti i suoi passaggi.

 Abulafia_CompilLog

La cosa è utilissima per individuare i punti sui quali intervenire per apportare modifiche o correzioni.

Se tutto va a buon fine, il libro generato, viene ‘depositato’ nella cartella di lavoro (basta un click sul pulsante ‘Show in Finder’ per raggiungerne la directory (~/Library/Abulafia/…)

Scaviamo un po’ più a fondo

CSS

È possibile personalizzar e aggiungere stili CSS al libro compilato. La cartella ~/Library/Abulafia/(TitoloDelLibro)/OEBPS/chapters/css contiene due file css:

  • book.css che viene rigenerato e quindi sovrascritto ogni volta che il libro viene compilato. È ovvio quindi che non ha senso fare modifiche a questo file dato che verrebbero annullate alla successiva compilazione.
  • author.css sul quale invece possiamo intervenire con le nostre personalizzazioni.

Ricordo che non tutti i lettori ‘capiscono’ tutte le applicazioni di stile.

Fonts

Abulafia mette a disposizione un buon set di font liberamente utilizzabili (e distribuibili).

Oltre a questi è possibile utilizzarne di propri, che andranno aggiunti alla dotazione di Abulafia e non a quella del particolare libro in stesura (questo il percorso: ~/Library/Abulafia).

Inutile ricordare di prestare attenzione alle licenze: non sempre liberamente ‘scaricabile’ significa che può anche essere liberamente ‘distribuito’. Il controllo sulle licenze si effettua in un secondo e l’offerta è amplissima. Un po’ di attenzione ci fa stare più sereni e aiuta gli sviluppatori/progettisti nel loro lavoro. 🙂

Ricordo anche di rispettare i suggerimenti di IDPF sugli standard: sono vivamente consigliati solo ttf (True Type Fonts) o meglio ancora OTF (Open Type Fonts).

Altra accortezza (giustamente segnalata anche dal manuale) è quella di eliminare eventuali spazi nei nomi delle font per impedire interpretazioni sbagliate da parte di eReaders poco ‘dotati’

L’impostazione dei caratteri deve essere fatta cliccando opzioni avanzate del pannello informazioni sul libro.

Abulafia_MoreSettings

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Abulafia_FontsSetting

Meglio prevenire che curare.

Di default, Abulafia previene situazioni particolari che potrebbero danneggiare la pulizia e la correttezza del codice. In particolare, per esempio, quando si recupera del testo da un browser web o da altra fonte esterna, Abulafia elimina tutte le informazioni che avevano senso nel contesto originario ma che sono assolutamente inutili nel nostro libro.

Oltre a questo, ogni volta che salviamo un file xhtml o compiliamo il libro, Abulafia ‘filtra’ il codice utilizzando Tidy (Strumento generato dal Consorzio WC3) nel tentativo di correggere o sistemare parti di codice errate o incomplete.

Entrambe le opzioni possono essere disabilitate da pannello preferenze

Abulafia_Strip_TidyOpt

In conclusione

Direi che Abulafia si è rivelato un ottimo programma, completo ed accurato. Può interessare chiunque lavori nella catena di produzione di un eBook; dall’autore che potrà concentrarsi sui contenuti senza essere distratto da faticose elaborazioni o codifiche, fino al programmatore/impaginatore che non dovrà imparare nulla di nuovo, potendo avvalersi degli abituali e ‘conosciuti’ strumenti di stesura.

Il programma è ‘giovane’ ma già di altissimo livello qualitativo. Qualsiasi suggerimento o segnalazione di eventuali errori è auspicato dall’autore che ha creato da poco anche un Forum di supporto al programma.

Links

 

iTunes (11,99 euro) ] NOTA:  Al momento (21 novembre 2012) risulta inibito l’acquisto sullo store e non solo su quello italiano. Ne ho chiesto il motivo allo sviluppatore; appena ricevo il commento pubblico la risposta.

Sito è possibile scaricare anche la demo (versione completa ad esclusione dell’output finale) e la documentazione in formato ePub e Mobi.

Titoli di esempio, in formato ePub e in formato Mobi, generati con Abulafia.

Forum di supporto


Si può rivoluzionare il modello editoriale senza danneggiare nessuno?

Balance 2_reloaded_by Armin Hanisch

Sembra di si leggendo questa esperienza descritta da Nik Osborne responsabile del programma sui libri di testo digitali in corso presso l’Università dell’Indiana e fautore della rivoluzione digitale iniziata in quell’università già a partire dal 2009.

Il modello è molto semplice:
L’istituzione negozia con gli editori l’edizione digitale di un’opera e tratta per un fortissimo sconto rispetto al prezzo di copertina.
In cambio l’Università garantisce che ogni studente acquisterà quel libro. Ciascun acquisto sarà addebitato allo studente come tassa universitaria e spalmato nel tempo.
Il fatto determinante e innovativo, continua Nik, non sta nell’aver dato il via ad un nuovo business, quanto piuttosto nell’aver creato un diverso modello in grado di tener conto di tutti i fattori in gioco: editori, autori e studenti.

Le argomentazioni di Nik proseguono con l’analisi di questo circolo vizioso:

  • Gli studenti hanno bisogno di prezzi più bassi possibile;
  • Gli autori hanno bisogno di vendite ‘rapide’. Infatti i libri nel giro di un anno passano al mercato dell’usato. e addio guadagno;
  • Gli editori devono combattere la pirateria, mercato molto ‘sano e fiorente’;
  • Una parte sempre più grande di studenti non acquista più i libri di testo;
  • Gli editori vedendo il calo delle vendite, sono costretti ad aumentare i prezzi per pagare gli autori e realizzare guadagno.

Finora, in questo circolo vizioso, l’unica cosa che siamo riusciti a fare è stato alzare i prezzi. 😦
Avevamo l’esigenza di risolvere tutti questi problemi in un colpo solo.

Ed ecco l’idea:
L’editore deve impegnarsi ad abbassare drasticamente il prezzo. Noi ci impegnano a garantire che ogni studente acquisterà il libro. Ma permettiamo anche allo studente di ‘spalmare’ l’acquisto lungo tutto l’anno di corso come se fosse una tassa scolastica. Inoltre, se distribuiamo il costo per tutta la ‘vita’ del libro (diciamo per esempio tre anni, ‘affittandolo’ quindi a tre studenti diversi) il prezzo si abbatterà ulteriormente.

Gli studenti avranno raggiunto l’obiettivo, ma anche l’editore e l’autore perché avranno guadagnato ogni volta che il libro è stato usato piuttosto che solo per i primi due semestri.

Ci sono sicuramente alcune cose da mettere a punto, ma il progetto sta avendo molti consensi.

Con questo modello se un docente afferma di voler adottare quel titolo, l’editore ha la garanzia che tutti gli studenti di quel corso lo acquisteranno.
E lo acquisteranno utilizzando esclusivamente canali ufficiali.

E il circolo torna ad essere virtuoso:

Gli autori sono invogliati a scrivere, gli editori a pubblicare e gli studenti ad acquistare…

Sembra la lieta fine di una fiaba, in realtà gli spunti sono interessantissimi. L’articolo prosegue ancora a lungo. Ne consiglio assolutamente la lettura.

Questo l’articolo integrale

 

Voi che ne dite?


I libri elettronici sono già obsoleti?

 

Gli e-Book saranno obsoleti entro cinque anni.  Paralizzati da restrizioni territoriali, bloccati dal copyright, non letti per incompatibilità dei devices, penalizzati da formati di file già obsoleti ma contemporaneamente ancora immaturi, presentano uno svantaggio concorrenziale senza speranza rispetto al web e persino nei confronti del molto più umile formato PDF.

Questo il cappello dell’articolo di Jani Patokallio che racconta delle disavventure ‘digitali’ riscontrate nel suoi viaggi da una nazione all’altra. Account diversi da paese a paese (contabilizzazioni impossibili e quindi acquisti negati), formati proprietari, diritti etc etc… Queste motivazioni (non sempre corrette a dire la verità) lo portano a decretare per il formato eBook, una vita brevissima.

Perché?

Perché gli editori insistono nel vendere i libri elettronici esattamente come vendono i libri cartacei e i clienti, paradossalmente, non figurano nell’equazione:

Il digitale permette la duplicazione facile 
Quindi imponiamo i DRM (ma ci siamo dimenticati delle battaglie sulle fotocopie? n.d.r.)

Il digitale elimina i vincoli geografici nella distribuzione.
Quindi imponiamo limiti geografici artificiali per preservare il monopolio territoriale delle case editrici.

Il Web cambia rapidamente e consente all’utente sempre maggior indipendenza e autonomia.
Quindi progettiamo e-reader limitati alla sola lettura di e-book, ‘ancorando’ il lettore ai propri canali distributivi e di acquisto.

I formati digitali sul Web sono molteplici ed evolvono in modo imprevedibile.
Quindi facciamo libri elettronici che assomiglino sempre di più a libri fisici inventando addirittura uno “standard” (ePub) che serva allo ‘scopo’.

Come esempio eclatante dell’immobilismo del software … ePub è un caso istruttivo. L’attuale standard di fatto (ePUB2), è essenzialmente XHTML 1.1, uno standard W3C risalente al 2001, con una spolveratina limitata di CSS2 (del 1998) e con l’aggiunta di ‘accrocchi’ proprietari. Ciò significa la maggior parte dei libri elettronici creati oggi utilizzano una tecnologia obsoleta […] che non permette la creazione di pagine uguali per tutti i dispositivi.

La stessa nuova versione (EPub3) rilasciata alla fine del 2011, motorizzata HTML5 […] non è ancora utilizzata perché non esiste nessun dispositivo sul mercato che la supporti …

La provocazione è forte e assolutamente esagerata, ma tre le righe ci sono molti spunti interessanti e la riflessione è d’obbligo.

Voi cosa ne pensate?

Qui l’articolo originale


Send to Kindle. Disponibile anche per Mac

Send to Kindle icon

Amazon rilascia il tool ‘Send to Kindle’ anche per Mac.

Disponibile per windows già da qualche tempo, permette di inviare ad un reader kindle, un documento registrato in uno qualsiasi dei seguenti formati:
  • PDF (.PDF)

testo

  • Microsoft Word (.DOC e .DOCX)
  • TXT (.TXT)
  • RTF (.RTF)
immagine
  • JPEG (.JPEG, .JPG)
  • GIF (.GIF)
  • PNG (.PNG)
  • BMP (.BMP)
È intuibile come la cosa sia estremamente comoda; vedo un pezzo, un articolo, un’immagine … , catturo e invio al mio dispositivo.
È il tool stesso ad occuparsi della conversione di formato.
L’utilizzo su Mac è semplice e può avvenire in vari modi:

1) Invio di documenti da finder.

Seleziono il documento (anche più di uno) che desidero inviare e da menu contestuale (CTRL-Click) scelgo il comando Send to Kindle. Nella finestra che appare posso selezionare il device di destinazione e spuntando il flag ‘Archive document in your Kindle Library’ il file viene archiviato anche nel proprio cloud.

2) invio di documenti con l’utilizzo del drive di stampa

Apro il documento e seleziono le opzioni di stampa del programma. Tra le varie stampanti disponibili scelgo ‘Send to Kindle’.
Confermando, mi appare la stessa finestra vista prima.
In questa modalità viene consegnato sempre e solo un file PDF.
Personalmente non amo leggere pdf sul mio e-reader quindi considero questa soluzione valida solo in caso di estrema urgenza o quando non ci siano alternative.

3) Invio tramite Drag and Drop

Trascino il documento che desidero inviare sull’icona del programma o sulla finestra del programma stesso e da li in poi tutto procede come prima.

Nel tab general tra le opzioni c’è una preferenza interessante: la possibilità di convertire un PDF in formato Kindle. Funziona abbastanza bene ed è indubbiamente utilissima. Le altre opzioni si spiegano da sole.

Prefs panel

Queste le funzioni più significative. Una panoramica completa è ovviamente disponibile sul sito a partire da questa pagina

Mi pare un ottimo strumento, ben pensato (e ben realizzato).

Amazon ancora una volta dimostra di riservare grande attenzione alla ‘soddisfazione’ dell’utente nell’utilizzo dei suoi strumenti.

Voi che ne pensate? 
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Viaggiare in buona compagnia.

Credo si possa fare molto di più, ma la notizia è comunque interessante.

Alcuni convogli ferroviari delle linee Catalane diventano biblio-vagoni. Lo scopo è incentivare la lettura (e non solo ovviamente).

Il meccanismo è abbastanza semplice. Sono esposti al pubblico i poster di una quarantina di titoli. Il passeggero fotografa il codice QR relativo al titolo scelto, scarica (smartphone, tablet o e-reader) il primo capitolo e può così dedicarsi alla lettura durante il viaggio :-).

Library-Train: intern di una vettura

Interno di una delle carrozze dedicate alla lettura. Si intravedono i codici QR per la scelta del libro.

L’operazione, nata da un accordo stipulato tra le Ferrovie Catalane e Random House Mondadori, durerà 2 mesi e verrà replicato tre volte l’anno, fino al 2016.

Terminato questo primo bimestre ‘sperimentale’ presentato ieri (19 Aprile 2012) dal ministero della Cultura nell’ambito del Piano nazionale dedicato alla lettura, altri editori parteciperanno all’iniziativa.

Tra gli autori scelti in questa prima fase:

Albert Espinosa, Umberto Eco, Ken Follett, Juan Marse, Patrick Rothfuss, David Grossman, Ildefonso Falcones, Jorge Luis Borges, Gabriel Garcia Marquez e John le Carré.

Cosa ne pensi?

Al di la dell’evidente manovra commerciale, può essere un’iniziativa utile per invogliare alla lettura?


EpubChek: La convalida dei file ePub

IDPF [International Digital Publishing Forum] è l’organismo ufficiale preposto alla stesura delle caratteristiche ‘standard’ del formato ePub. Licenziata recentemente la versione 3.0 l’istituto prosegue nel suo lavoro di definizione di standard.

La questione è molto importante perché pone l’obiettivo di definire in modo assolutamente traversale, un formato che possa ‘girare’ senza problemi su tutti i readers o tablet. La partita in gioco è enorme e non sempre fila tutto liscio, ma gli sviluppi sono costanti e di interesse (recentissimo il lancio del progetto READIUM).

IDPF fornisce un comodissimo strumento per verificare quanto un ePub risponda alle specifiche standard: EpubCheck

il logo di ePUBCheck

EpubCheck non compie nessun controllo sulla correttezza del codice interno (per questo esistono altri sistemi di convalida e controllo), ma solo una profondissima verifica sulla correttezza della struttura interna del file; sulla correttezza nell’espressione dei nomi dei file e della loro gerarchia, sul fatto che tutte le componenti siano dichiarate e che tutte le componenti dichiarate siano effettivamente esistenti … in soldoni una verifica completa che tutte le specifiche standard dettate da IDPF siano rispettate.

EpubCheck può essere utilizzato anche on-line da questa pagina (che oggi pare non funzionare) a patto di non verificare materiale commerciale e che il ‘peso’ del file ePub non superi i 10 Mb, ma consiglio vivamente il download del tool in locale per avere libertà assoluta sul materiale da convalidare. Le informazioni seguenti riguardano proprio la convalida di un file ePub in locale.

Come si utilizza EpubCheck.

Il tool funziona su qualsiasi sistema operativo che monti Java 1.5 o superiore. Si lancia da linea di comando e può essere utilizzato in due modalità: standard o avanzata.

Modalità ‘standard’ (da usare per la verifica del file .epub già creato)

java -jar epubcheck.jar file.epub

banalizzando la stringa può essere letta così: chiediamo a Java di lanciare il tool epubcheck.jar incaricato di verificare il file.epub

il nome del tool e quello del file devono essere espressi in modo corretto e completo di percorso

Modalità ‘avanzata’ (da usare per la verifica del singoli file interni o sulla cartella completa, ma non ancora compressa, del libro)

java -jar epubcheck.jar file -mode MODE -v VERSION

Stiamo come prima chiedendo a Java di lanciare il tool epubcheck.jar incaricato di verificare la validità, però questa volta la verifica avviene secondo modalità leggermente diverse e non sul file epub compresso. Vediamo nel dettaglio le specifiche:

– Il parametro MODE può assumere i seguenti valori:

    • opf verifica il solo file opf specificato;
    • nav per convalidare la sola navigabilità del documento (esclusivamente per la versione 3.0);
    • mo per convalidare la sovrapposizione tra componenti meglio detto ‘media overlay’ (esclusivamente per la versione 3.0) Un esempio di media overlay è presente in questa pagina;
    • xhtml per convalidare i soli file .xhtml;
    • svg per convalidare le componenti di codice per le rappresentazioni vettoriali;
    • exp per convalidare la cartella del libro non compressa.

Non mi soffermo sui primi 5 parametri (a mio parere poco utili perché danno solo indicazioni parziali e a volte contraddittorie), quello che invece è importante tenere presente è il sesto.

Permette di compiere la verifica/convalida anche solo della cartella non compressa e, con l’aggiunta dell’opzione -save in caso di esito positivo, di generare il file epub convalidato.

In quest’ultimo caso la sintassi corretta è la seguente:

java -jar epubcheck.jar dir -mode exp -save

dove dir è il nome (completo di path) della cartella che contiene gli elementi del libro

– Il parametro VERSION può assumere esclusivamente i valori 2.0 e 3.0

– L’utilizzo del parametro -help (o abbreviato -h) visualizza il seguente breve messaggio di aiuto:

When running this tool, the first argument should be the name (with the path) of the file to check.
If checking a non-epub file, the epub version of the file must be specified using -v and the type of the file using -mode.
The default version is: 3.0.
Modes and versions supported:
-mode opf -v 2.0
-mode opf -v 3.0
-mode xhtml -v 2.0
-mode xhtml -v 3.0
-mode svg -v 2.0
-mode svg -v 3.0
-mode nav -v 3.0
-mode mo -v 3.0 // For Media Overlays validation
-mode exp // For expanded EPUB archives
This tool also accepts the following flags:
-save = saves the epub created from the expended epub
-? or -help = displays this help message

Se il nostro file non supera la convalida, il tool restituisce l’elenco degli errori riscontrati. È necessario intervenire sui singoli file operando le opportune correzioni e procedere con un nuovo tentativo di convalida, fino al successo definitivo.

Come già detto, viene segnalato anche dalla pagina ufficiale di info su ePUBCheck 3.0 che:

  • qualsiasi verifica sui singoli file interni è necessariamente parziale perché vengono effettuati solo una parte dei test-check complessivi.
  • quando si verifica un file completo (.epub) i parametri MODE e VERSION sono ignorati

Consiglio di mantenere l’attenzione sulle pagine ufficiali di aggiornamento e sviluppo:

Buon (e valido  🙂 ) lavoro.


Dopo 244 anni Enciclopedia Britannica ferma le macchine da stampa

Encyclopaedia Britannica

Ángel Franco/The New York Times A set of the Encyclopaedia Britannica on the shelves of the New York Public Library.

La produzione si limiterà alle sole versioni on-line e ai molti strumenti formativi, che sono già a catalogo, rivolti al mondo scolastico.

È un passaggio obbligato e un riconoscimento del sopravvento del digitale rispetto al cartaceo: “Il digitale ha qualcosa in più, è multimediale è immediato nella consultazione e altrettanto immediato nell’aggiornamento” recita Jorge Cruz, Presidente di Encyclopedia Britannica inc. – Chicago

Altro ‘segnale’ significativo rivolto alla carta stampata.

Fonte


MediaLibraryOnLine: un decisivo balzo in avanti.

The MLOL logo

MLOL, il primo network italiano di biblioteche pubbliche per la gestione e il prestito di contenuti digitali comincia a presentare numeri significativi. (Ad oggi sono circa 2.300 le biblioteche pubbliche iscritte dalle 10 regioni aderenti alla piattaforma MLOL, per una bacino di oltre 10 milioni di utenti)

La piattaforma, il cui progetto è stato lanciato nel 2009, è un sistema, sorretto da un network nazionale di biblioteche, sistemi bibliotecari e altri enti che collaborano e ne condividono i costi, rivolto alla distribuzione via internet di ogni tipologia di oggetto digitale (audio, video, testi, banche dati a pagamento, testi storici in formato immagine, archivi iconografici, audiolibri, libri digitalizzati, e-learning, live-casting in tempo reale, etc.);

Attraverso MLOL l’utente può prendere a prestito e-book dei principali editori italiani, consultare banche dati, sfogliare enciclopedie, quotidiani o periodici, ascoltare audio musicali; visionare video in streaming; ascoltare e scaricare audiolibri; assistere in live-casting ad eventi organizzati dalle biblioteche o rivederne le registrazioni; consultare manoscritti e testi antichi in formato immagine;  leggere libri digitalizzati attraverso tipologie diverse di e-book reader.

In particolare il prestito degli e-books era, fino ad oggi a scadenza e il meccanismo funzionava in soldoni così:

La biblioteca acquistava un certo numero di licenze che permetteva all’utente accreditato di effettuare un download a tempo e leggere quel libro per 14 giorni sul proprio PC o eventuale e-reader. Scaduti qusti 14 giorni il libro diventava illeggibile.

Era già un bel passo avanti…

Il balzo decisivo è avvenuto in questi giorni grazie all’accordo con BookRepublic.

Il prestito diventa illimitato e senza vincoli sul numero di dispositivi da utilizzare. La virtuosità del prestito è garantita da ‘Social DRM’; un watermark che viaggia assieme al libro con una dotazione di informazioni quali biblioteca di origine, utente, numero di download etc… e che rende possibile il monitoraggio di eventuali usi impropri.

Il gruppo di editori aderenti all’iniziativa è ancora limitato e tra quelli che devono ancora decidere non tutti vorranno abbandonare il DRM classico… Vedremo. La partita si fa sempre più interessante.


L’interattività arma vincente per i libri di testo digitali? La libreria JSXGraph.

Al di la di facili entusiasmi del momento, peraltro comprensibilissimi, i libri di testi digitali presentano vantaggi non indifferenti. Multimedialità attiva con inserimento di filmati e animazioni, ricerche, note e raccolte di appunti direttamente sul testo per approfondimenti successivi e interattività sono i vantaggi più eclatanti. Quest’ultimo in particolare ha sempre suscitato un fascino non indifferente: toccare un punto sullo schermo e vedere come il nostro comportamento possa modificare l’aspetto o l’esito di una simulazione è una cosa non da poco pensando all’impatto immediato, ma anche alla tecnica che ci deve essere sotto. Riuscire a comprendere questa tecnica, per inserirne la funzionalità nei nostri libri digitali darebbe a questi ultimi un appeal non indifferente. Una delle soluzioni più interessanti a questo scopo è JSXGraph, una libreria sviluppata dall’università di Bayreuth in Germania (Lehrstuhl für Mathematik und ihre Didaktik) e distribuita sotto la LGPL (Lesser GNU General Public License), e quindi liberamente utilizzabile. JSXGraph è una libreria universale, in grado di rendere interattive rappresentazioni geometriche, numeriche, di analisi matematica, scientifiche etc… Implementata completamente in JavaScript non si appoggia a nessun’altra libreria pesa pochissimo e indipendentemente dal browser utilizzato può essere agevolmente implementata in siti web o, come vedremo in questo articolo, anche nei nostri eBook. Il contributo che questa libreria potrà dare nello sviluppo di eBook interattivi rivolti agli studi di Matematica, Geometria, Statistica etc appare evidente, vediamo quindi come implementare questa funzionalità. La libreria può essere utilizzata sia online, con evidente vantaggio nel caso si stia lavorando per un sito web, sia scaricando e distribuendo in locale i file. Ovvio come nel caso di libri digitali sia preferibile questa seconda opzione.. JSXGraph è composto sostanzialmente da due file: la libreria vera e propria (jsxgraphcore.js) e il suo corrispondente foglio stile (jsxgraph.css) scaricabili rispettivamente da qui: LIBRERIA jsxgraphcore.js e FOGLIO STILE jsxgraph.css

Implementiamo JSXGraph nei nostri file.

Utilizzo come esempio il plottaggio di un cerchio. In questo esempio l’interattività consisterà nel dare all’utente la possibilità di variare il raggio del cerchio agendo su un apposito slider. JSXGraph fornirà la risposta visiva, plottando in tempo reale il cerchio e fornendo i valori di circonferenza e area in funzione del valore attuale del raggio. L’esempio è molto semplice, ma come potrete vedere l’implementazione sarà identica anche per casi molto complessi e la differenza sarà data solo dalle personali conoscenze matematiche e geometriche.

Analizziamo il codice:

Primo passaggio – Chiamata della libreria

Nella testata dobbiamo sollecitare l’intervento della libreria e del suo css:

Calling library

Secondo passaggio – Creazione del pannello per la rappresentazione grafica

Nel corpo dobbiamo creare il riquadro dentro al quale verrà rappresentata la funzione.

 DrawingPanel
L’interpretazione è semplice per chi ha un po’ di dimestichezza con il codice. Ai più inesperti basti sapere che gli unici elementi che bisogna modificare per adattare il tutto alle proprie esigenze sono: Larghezza e altezza dell’area di rappresentazione (nell’esempio: width:600px; height:600px;) e scala di rappresentazione sugli assi cartesiani (nell’esempio: {boundingbox: [-6, 6, 6, -6], avis:true} dove ‘false’ al posto di ‘true’ nasconde tutti i riferimenti cartesiani.
Tutto qui!
A parte queste minime personalizzazioni, le due parti di codice appena viste possono tranquillamente essere copiate da un file all’altro. Manca solo l’inserimento dei comandi per il plottaggio e per la  visualizzazione dei dati. La cosa è semplice e spiegata molto bene sul sito. Una volta impadroniti dei termini e delle sintassi corretta, la stesura dei comandi è veramente cosa rapida.
Nel mio esempio ho introdotto queste linee di codice:
DrawingGeometry
In dettaglio
La prima linea

var s = b.create(‘slider’,[[1,-5.2],[4,-5.2],[0,1,4]],{name:’r’});

crea sulla board, in questo esempio abbreviata in b, (b.create) una variabile s (var s) rappresentata dal valore istantaneo ‘r’ assunto dal cursore dello ‘slider’. I valori [1,-5.2],[4,-5.2] rappresentano la posizione in cui vogliamo fare apparire lo slider, mentre i parametri [0,1,4]  rappresentano rispettivamente il valore minimo, il valore proposto e il valore massimo che ‘r’ può assumere.

Analogamente la seconda linea

var p1 = b.createElement(‘point’,[0,0], {name:’A’,size: 4, face: ‘o’, fixed:true});

genera sulla board un elemento punto, di coordinate {0,0} che verrà chiamato A, avrà dimensione 4 (da provare gli altri valori numerici per verificarne l’impatto nella leggibilità del grafico) e face – cioè aspetto ‘o’ (da provare gli altri valori tra questi consentiti: ’[]’, ’o’, ’x’, ’+’, ’<’, ’>’, ’A’, ’v’; Il valore true assegnato alla proprietà ‘fixed’ impedisce che il punto possa essere spostato.

La terza linea

var p2 = b.create(‘point’,[function(){return s.Value();},0],{name:’B’,size: 2, face: ‘o’,trace:false});

si occupa del posizionamento del punto B che essendo dipendente dall’interazione operata dell’utente sullo slider sarà legato tramite una funzione al valore della variabile ‘s’ definita dalla prima linea.

La quarta linea

var ci2 = b.createElement(‘circle’,[p1,p2], {strokeWidth:3, dash:2, fillColor:’#ffff00′, fillOpacity:0.3});

genera il cerchio con origine in p1 e raggio p2. tra parentesi graffe semplici parametri per la formattazione. Nell’ordine: spessore linea, tipo di tratteggio [0=linea continua], colore di riempimento e sua opacità.

Quinte e sesta linea

b.create(‘text’, [1,4.8,function() {return “Circonferenza: “+b.round((2*s.Value()*3.14),2);}]);

b.create(‘text’, [1,4.3,function() {return “Area: “+b.round((b.pow(s.Value(),2)*3.14),2);}]);

si occupano di esprimere rispettivamente il valore di circonferenza (2πr) e area (r^2π) con arrotondamento alla seconda cifra decimale.

Tutto qui! comandi, sintassi e ulteriori spiegazioni sul sito. Ottimo punto di partenza la ‘Reference Card’ scaricabile da questo indirizzo e soprattutto la miniera di esempi di funzioni e plottaggio dati disponibile alla relativa pagina.
Aggiungo solo alcuni screenshots e un breve filmato simulato dell’esperienza di interattività.
JSX doublepage

guarda l’animazione su:
Vimeo


Libri di testo: al bivio?

Il periodo di transizione è finito: dal prossimo anno scolastico non saranno più ammessi libri di testo editati nel solo formato cartaceo. È la novità saliente contenuta nella Circolare Ministeriale n. 18/2012 sulle adozioni dei libri di testo.

La rivoluzione digitale nei libri di testo, iniziata con la legge n. 133/2008, va ora a compimento: «A partire dall’anno scolastico 2011-2012, il collegio dei docenti adotta esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o mista», recita l’art. 15; e quindi, «per l’anno scolastico 2012/2013, non possono più essere adottati né mantenuti in adozione testi scolastici esclusivamente cartacei».

… Tutti i testi in adozione dal 2008/09, nel caso siano in sola forma cartacea, «devono essere sostituiti da testi in forma mista o scaricabili da internet»; se il testo cartaceo in adozione presenta ora anche la forma scaricabile da internet può essere mantenuto, fermo restando che può anche essere sostituito con un altro, purché ovviamente reperibile in forma mista o completamente digitale. I testi in forma mista già adottati, in ottemperanza alle disposizioni dell’art. 5 della legge n. 169/2008, «devono essere mantenuti fino al termine del vincolo pluriennale»: cinque anni per la scuola primaria, sei per la secondaria di I e II grado.

leggi il testo della Circolare Ministeriale 18/12


Acquisto di libri nel mercato inglese: switch off da carta a digitale.

Ricevo e condivido i primi dati dell’indagine condotta da BML sulle tendenze all’acquisto di libri da parte dei consumatori britannici.

Questo il link all’articolo originale.

e questo in sintesi il contenuto:

  • Le vendite di eBook sono in aumento, ma il prezzo più basso abbassa il valore complessivo.
  • Nel periodo di osservazione (l’indagine si è svolta in 48 settimane fino a fine novembre 2011) le vendite di libri stampati si sono ridotte del 4% pari ad una perdita del 6% sul valore.
  • A compensare questa perdita, riducendola al 3% complessivo, l’incremento nelle vendite di libri digitali.
  • Si è assistito ad un incremento dei prezzi del formato digitale; nonostante questo aumento il prezzo degli eBook rimane sempre inferiore. Dal grafico di Fig.1, si vede l’evoluzione del prezzo nell’esempio specifico di un libro di narrativa durante il periodo di osservazione,. L’eBook si attesta mediamente sulle 3.39 sterline, mentre cartonati e pocket vanno rispettivamente a 7.08 e 4.96 sterline.

Un dato un po’ a sorpresa (ma non troppo) riguarda l’età del fruitore di digitale (Fig. 2). L’indagine evidenzia infatti che la fascia di età compresa tra i 44 e gli 80 anni acquista digitale molto di più rispetto alle fasce più giovani.

I risultati completi saranno presentati a Londra il 29 Marzo.

E il mercato italiano? Avete dati di riferimento?


IDPF lancia il progetto READIUM

Apple, Adobe e per certi aspetti anche Amazon si stanno da tempo organizzando per spingere il formato ePub verso personalizzazioni vicine ai propri rispettivi sistemi. IDPF decide finalmente di passare al contrattacco presentando il progetto READIUM.

Scopo del progetto non è la creazione di un applicazione o di un nuovo lettore, quanto piuttosto la definizione di un sistema di riferimento Open Source solido ed efficace che messo nelle mani degli sviluppatori possa dare un’accelerata alla diffusione di ePub(3) come standard di sviluppo degli eBook. In tal senso potrebbe anche essere utilizzato come modulo all’interno di altre applicazioni  per garantire standard e compatibilità degli ePub da loro generati. Se le cose staranno veramente così, non servirà più testare un eBook su mille dispositivi diversi…

Tra gli obiettivi principali del progetto

  • Diventare sistema di riferimento e di rendering nelle pubblicazioni ePub3 (e NON un sistema commerciale di lettura)
  • Allineamento costante con lo sviluppo di WebKit
  • Ricerca costante di compatibilità con i sistemi di lettura più diffusi sul mercato ma nel rispetto totale degli standard, rifuggendo quindi da tecnologie proprietarie (Amazon, Apple e Adobe sono avvisate).
  • Mantenimento della stabilità del sistema a valori altissimi
  • Mantenimento di un buon livello nelle prestazioni
  • Sicurezza dei sistemi
  • Portabilità. A garanzia degli standard e dell’universalità, Readium sarà disponibile nel tempo su varie piattaforme, mobili o fisse.
  • Utilizzo di un’interfaccia semplice e chiara per consentire l’accesso a tutti gli utenti con particolare attenzione ai portatori di disabilità.

IDPF prevede una prima release ufficiale entro giugno 2012. Attualmente è disponibile una Beta per Chrome a partire da questo indirizzo


Evento Apple: iBooks2, iBooks Author e iTunes U

Si è concluso da poco l’evento Apple annunciato da tempo e dedicato all’editoria scolastica.

Editori come  Mc Graw Hill, Pearson, Houghton Mifflin Harcourt, giusto per citare i principali, hanno lavorato assieme ad un team di insegnanti e agli sviluppatori Apple  per il lancio di un nuovo prodotto per la creazione di libri digitali: iBooks Author.

A prima vista si tratta di un mix tra Keynote e Pages. Le premesse sono interessanti. Come ci ha abituato Apple si parte da un template e in modo molto semplice a colpi di drag’n drop si inseriscono contributi testuali, audio, video, nonché le modalità di interazione. Il supporto ad HTML5 è garantito e questa è un’ottima premessa per l’interattivà.

La soluzione è completamente gratuita, è già disponibile su Mac App Store e richiede S. O. Lion.

Questi nuovi libri necessitano di una nuova versione di iBooks (la 2.0) che è stata annunciata durante l’evento ed è già disponibile per iPhone e iPad.

Tra le funzionalità di riguardo troviamo una gestione potenziata delle note e delle evidenziature e tutte queste chiavi create dallo studente diventano automaticamente schede per approfondimenti successivi.

Come le versioni precedenti anche la 2.0 è completamente gratuita.

Apple chiude il circolo con la presentazione di una nuova applicazione dedicata ai docenti (iTunes U). Questi ultimi potranno creare lezioni direttamente online e condividerle in streaming o con download diretti.

Anche questa App è già disponibile e gratuita.

 

Immagini raccolte durante la live-session di The Verge


Dal Guggenheim di New York ampia offerta di cataloghi in formato digitale

Klee CatalogCover

Ricevo da Open Culture e volentieri condivido, una notizia da leccarsi i baffi:

Il Guggenheim Museum di New York ha reso disponibili gratuitamente 65 cataloghi d’arte. Calder, Munch, Bacon, Klimt, Schiele, Kandinsky giusto per citare alcuni artisti, ma l’offerta è ampia. Tutto il materiale è consultabile on-line (ma un po’ si soffre) oppure scaricabile in formato ePub o PDF grazie agli archivi registrati presso Archive.org

Questo l’annuncio integrale di Open Culture


Da testo ad ePub: passi lunghi e ben distesi

Colleen Cunningham ha redatto un documento che elenca passo-passo il flusso operativo per la creazione di un ePub a partire dal testo puro e passando da Indesign (5.5). I passaggi sono completi e il documento può essere considerato un’ottima base da seguire per non tralasciare nulla.

Colleen Steps


Evento Apple dedicato ai libri di testo?

Apple ha oggi annunciato un evento-incursione nel mondo del libro di testo.

L’evento si terrà il 19 gennaio prossimo al Solomon R. Guggenheim Museum di New York.

L’immagine dell’evento parla a sola: lo skyline della città disegnato su una lavagna assieme al logo Apple: Join us for an education announcement in the Big Apple.

Dovrebbe trattarsi di un evento privo di annunci di nuovi dispositivi, ma segnato dalle indicazioni (che secondo i rumors saranno molto forti) che Apple fornirà sulle sue scelte nel settore educational e del libro di testo in particolare


Kindle Format 8 (KF8). Rilasciato ufficialmente da Amazon

Amazon introduce ufficialmente il nuovo formato KF8. i tools (KindleGen, Kindle Previewer e Linee Guida) sono disponibili per il download  e offrono il supporto ad HTML5 e CSS3 con l’introduzione di oltre 150 nuove funzionalità di formattazione (tra le principali ricordo Capilettera, elenchi numerati, Layout fisso, nidificazione di tabelle, Pop Up, barre laterali …).

Kindle Fire è per ora l’unico modello in grado di supportare il nuovo formato, ma Amazon dichiara che nei prossimi mesi estenderà le nuove funzionalità a tutta l’ultima generazione di dispositivi a inchiostro elettronico compresa l’app dedicata alla lettura su personal. Nulla si sa (ma qualcosa si incomincia a temere 🙂 ) sull’implementazione del nuovo formato nella generazione 3 (Keyboard Kindle) o DX.

E’ presto per tirare conclusioni sulla bontà del nuovo formato. Da domani test e prove renderanno ragione alla novità e solleciteranno aggiornamenti e critiche. Di sicuro si tratta di un ulteriore e notevole passo avanti della piattaforma di casa Amazon già forte dell’enorme successo di vendite dell’ultimo mese dell’anno trascorso.

Nella tabella seguente i principali Tag HTML supportati con le relative descrizioni. A seguire i CSS.

HTML Tag Description
<!–…–> Specifies a comment
<!DOCTYPE> Specifies the document type
<?xml?> This tag identifies a document as an XML document
<a> Specifies a hyperlink
<address> Specifies an address element
<article> Specifies an article
<aside> Specifies content aside from the page content
<b> Specifies bold text
<blockquote> Specifies a long quotation
<body> Specifies the body element
<br> Inserts a single line break
<caption> Specifies a table caption
<center> Centers text horizontally
<cite> Specifies a citation
<code> Specifies computer code text
<col> Specifies attributes for table columns
<dd> Specifies a definition description
<del> Specifies deleted text
<dfn> Defines a definition term
<div> Specifies a section in a document
<dl> Specifies a definition list
<dt> Specifies a definition term
<em> Specifies emphasized text
<figcaption> Specifies caption for the figure element.
<figure> Specifies a group of media content, and their caption
<footer> Specifies a footer for a section or page
<h1> Specifies a heading level 1
<h2> Specifies a heading level 2
<h3> Specifies a heading level 3
<h4> Specifies a heading level 4
<h5> Specifies a heading level 5
<h6> Specifies a heading level 6
<head> Specifies information about the document
<header> Specifies a group of introductory or navigational aids, including hgroup elements
<hgroup> Specifies a header for a section or page
<hr> Specifies a horizontal rule
<html> Specifies an html document
<i> Specifies italic text
<img> Specifies an image
<ins> Specifies inserted text
<kbd> Specifies keyboard text
<li> Specifies a list item
<link> Specifies a resource reference
<mark> Specifies marked text
<map> Specifies an image map
<menu> Specifies a menu list
<ol> Specifies an ordered list
<output> Specifies some types of output
<p> Specifies a paragraph
<pre> Specifies preformatted text
<q> Specifies a short quotation
<rp> Used for the benefit of browsers that don’t support ruby annotations
<rt> Specifies the ruby text component of a ruby annotation.
<samp> Specifies sample computer code
<section> Specifies a section
<small> Specifies small text
<source> Specifies media resources
<span> Specifies a section in a document
<strong> Specifies strong text
<style> Specifies a style definition
<strike> Create a strikethrough text
<sub> Specifies subscripted text
<sup> Specifies superscripted text
<table> Specifies a table
<tbody> Specifies a table body
<td> Specifies a table cell
<tfoot> Specifies a table footer
<th> Specifies a table header
<thead> Specifies a table header
<time> Specifies a date/time
<title> Specifies the document title
<tr> Specifies a table row
<u> Underlines any text it encloses
<ul> Specifies an unordered list
<var> Specifies a variable
<wbr> Specifies a line break opportunity for very long words and strings of text with no spaces.
<nav> Specifies navigation links
<summary> Specifies a summary/caption for the <details> element
CSS Attribute Description
/*Comment*/ CSS Comment
@import Import external style sheets
@charset Declares Character encoding
@media Declares different styles for different media. Will support either “All” or “Screen” and ignore others
@namespace Enables usage of namespaces
@font-face Allows for linking to fonts
* Selects all elements
E Matches any E element (div, span, p)
E.class Class selector
E#id ID selector
E:link Link selector (not yet visited)
E:visited Link selector (visited)
E:active Matches E when active by user action
E:hover Matches E when hover by user action
E:focus Matches E when focus by user action
margin Sets margin properties
padding Sets padding properties
width Sets width of an element
height Sets height of an element
float Specifies if a box should float on the side
clear Specifies which side of an element where other floating elements are not allowed
display Specifies the type of box an element should generate
min-width Sets minimum width of an element
max-width Sets maximum width of an element
min-height Sets minimum height of an element
max-height Sets maximum height of an element
clip Clips an absolutely positioned element
overflow Specifies what happens if content overflows an element box
visibility Specifies whether or not an element is visible
overflow-x Forces horizontal scroll bars on overflow
overflow-y Forces vertical scroll bars on overflow
border-radius Sets the radius for rounded corner in borders
border Sets all the border properties in one declaration
border-bottom Sets all the bottom border properties in one declaration
border-bottom-color Sets the color of the bottom border
border-bottom-style Sets the style of the bottom border
border-bottom-width Sets the width of the bottom border
border-color Sets the color of the four borders
border-left Sets all the left border properties in one declaration
border-left-color Sets the color of the left border
border-left-style Sets the style of the left border
border-left-width Sets the width of the left border
border-right Sets all the right border properties in one declaration
border-right-color Sets the color of the right border
border-right-style Sets the style of the right border
border-right-width Sets the width of the right border
border-style Sets the style of the four borders
border-top Sets all the top border properties in one declaration
border-top-color Sets the color of the top border
border-top-style Sets the style of the top border
border-top-width Sets the width of the top border
border-width Sets the width of the four borders
background-clip Specifies whether an element’s background, either the color or image, extends underneath its border
background-origin Determines the background positioning area
background-size Specifies the size of the background images
font Sets all font properties
font-family Allows for a prioritized list of font family names and/or generic family names to be specified for the selected element
font-size Specifies the size of the font
font-style Allows font style (italic or oblique) to be selected within a font-family
font-variant Selects a normal, or small-caps face from a font family
font-weight Specifies the weight or boldness of the font
text-align Specifices the horizontal alignment of text
text-decoration Specifies the decoration to be added to the text
text-indent Specifies the indentation of the first line in a text block
text-transform Controls the capitalization of the text
letter-spacing Increases or decreases the space between characters in a text
word-spacing Increases or decreases the space between words in a text
white-space Specifies how white space inside an element is handled
text-shadow Specifies the shadow effect added to text
text-overflow Specifies whether an ellipsis displays when text content has overflowed its given layout area
word-wrap Specifies whether or not the browser is allowed to break lines within words in order to prevent overflow when an otherwise unbreakable string is too long to fit
direction Sets the base text direction and block-level elements and the direction that cells flow within a table row
border-collapse Selects the border model
border-spacing Specifies the distance between the borders of adjacent cells
caption-side Positions the the content of table-caption at the specified side
empty-cells Specifies how to render borders and backgrounds around cells that have no visible content.
table-layout Defines the algorithm to be used to layout the table cells, rows and columns
outline Sets the outline properties
outline-color Sets the color of an outline
outline-style Sets the style of an outline
outline-width Sets the width of an outline
outline-offset Sets the space between an outline and the edge or border of an element
width Specifies the width of the content area of an element
height Specifies the height of the content area of an element
device-width The width of the screen in CSS pixels at zoom factor 1.0
device-height The height of the screen in CSS pixels at zoom factor 1.0
device-aspect-ratio Describes the aspect ratio of the output device
color Sets the color of text
color-index Describes the number of entries in the color lookup table of the output device
monochrome Describes the number of bits per pixel in a monochrome frame buffer
border Sets all the border properties in one declaration
border-bottom Sets all the bottom border properties in one declaration
border-bottom-color Sets the color of the bottom border
border-bottom-style Sets the style of the bottom border
border-bottom-width Sets the width of the bottom border
border-color Sets the color of the four borders
border-left Sets all the left border properties in one declaration
border-left-color Sets the color of the left border
border-left-style Sets the style of the left border
border-left-width Sets the width of the left border
border-right Sets all the right border properties in one declaration
border-right-color Sets the color of the right border
border-right-style Sets the style of the right border
border-right-width Sets the width of the right border
border-style Sets the style of the four borders
border-top Sets all the top border properties in one declaration
border-top-color Sets the color of the top border
border-top-style Sets the style of the top border
border-top-width Sets the width of the top border
border-width Sets the width of the four borders

Kindle. Successo di vendite in dicembre per Amazon

Amazon continua a sfornare successi nelle vendite di Kindle e a mantenere la propria posizione di leader. Un milione di Kindle a settimana per le prime tre settimane di dicembre e la proiezione di 4 milioni di unità vendute (tra tutti i modelli) nel mese di dicembre, già confermata. Questa crescita è stata rafforzata dal successo del Kindle Fire, il primo touch LCD di Amazon, ma secondo me anche dall’apertura di nuovi store (tra cui l’Italia) e da una ormai consolidata politica commerciale molto aggressiva. Non dimentichiamo il ruolo sempre più strategico dello store dei libri con numeri di acquisti e download sempre più interessanti.

Questo il link all’articolo originale di CLÉMENT MONJOU per eBouquin

Jeff Bezos, CEO di Amzaon, svela il Kindle Fire – New York 28 settembre 2011


Melle Diete: creare Font osservando la vita quotidiana

Illustratrice e creatrice di ‘carattere‘ tra le più quotate in quella Berlino che rappresenta a tutt’oggi  la città europea con la più alta densità di designer di fonts.

Affascinante la sua fonte di ispirazione; come dice lei stessa basata sull’osservazione delle ‘cose’ quotidiane: “ È una fonte di ispirazione per me, vagare per le strade o sedersi in un caffè, con mio blocco di schizzi in una mano e un bicchiere di latte nell’altra. Mi piace il rumore di fondo in cui si percepisce anche una ‘calma’. E mi piace il trambusto delle persone. Ci sono molte persone che siedono  ad una finestra di un caffé a fare schizzi. Trovo appassionante scoprire queste relazioni.

Una delle sue ultime realizzazioni è Gingar. Composto da trenta stili e quindici pesi da UltraLight a ExtraBlack, più corsivo – offre estremo impatto se pensato per i titoli ma contemporaneamente una grande pulizia se pensato per testi correnti. Il risultato è una famiglia molto usabile per vari utilizzi. Gingar propone un piacevole equilibrio tra il brioso e il classico, prestandosi con la sua espressività a qualsiasi impostazione di visualizzazione. A voi.

Qui l’intervista originale.


Come pubblicarsi da soli – di Tiziana Zita

Vi propongo questo interessante articolo in cui Tiziana Zita nel suo ‘Cronache Letterarie’ descrive l’argomento autopubblicazione e la rivoluzione che gli eBooks possono provocare nel panorama editoriale. L’articolo prende spunto dall’ebook E-publishing & e-book e affronta il tema attraverso esempi interessantissimi di cui consiglio caldamente la lettura.

Enjoy!


Read Aloud ePubs: la funzionalità di lettura ad alta voce

Una delle opportunità più interessanti offerte da Apple a chi crea ePubs da leggere tramite i sui devices è la possibilità della lettura del libro ad alta voce.
Questa funzione, utilizzabile solo negli ePubs a layout fisso (rimando al post relativo per rinfrescare l’argomento), nulla ha a che vedere con la sintetizzazione della voce. Utilizza invece un opportuno file xml che associa una parte del testo ad una traccia audio registrata precedentemente.
Scopo di queste pagine è spiegare come ‘isolare’ ogni parola scritta individuandola all’interno del testo della pagina; spiegare come ‘isolare’ il suo corrispondente brano audio individuandolo all’interno della traccia audio completa e infine come effettuarne il match per darne al lettore rappresentazione ‘visiva e sonora’.

Scegliamo una pagina qualsiasi e digitiamo il testo.

Dobbiamo isolare tutte le parole che compongono il brano perché ad ogni parola dovremo attaccare una opportuna parte di codice html.
Suggerisco di immaginare il testo distribuito una parola per riga. Se noi riusciamo a numerare in progressione tutte le righe, dato che ad ogni riga corrisponde una sola parola, potremo utilizzare il numero di riga come elemento identificativo (id) di quella parola.
Vedremo nella seconda parte come agganciare questo id univoco al suo brano audio di riferimento.
Un editor di testo e qualche conoscenza di GREP (spunti e link a partire da questo indirizzo) risultano di grande aiuto per affrontare e velocizzare questa fase abbastanza noiosa.
Come editor di testo utilizzo e consiglio caldamente, Text Wrangler (gratuito) oppure suo fratello maggiore (a pagamento) BBEdit raggiungibili entrambi dal sito del produttore BareBones
Prendo come esempio la bellissima pagina Alchemy del libro Illustrazioni di SteG che già conosciamo:

20111031 - 20111024-alchemy-cut

Concentriamoci sul corpo principale del testo (sorvolando su quell’antiestetico ‘si’ che mi è rimasto li implacabile, alla fine della prima linea 🙂 ):

Vogliamo una parola sola per ogni riga, quindi dobbiamo inserire un ritorno a capo al posto di ogni spazio. Il problema è che esistono già dei ritorni a capo. Dobbiamo mantenerli riconoscibili perché in seguito ci serviranno.

Partiamo quindi da questi ultimi e li modifichiamo in modo da mantenerli riconoscibili:

Cerchiamo \r (fine linea) e sostituiamo con STOP \r

Utilizzo di GREP 01

a questo punto possiamo procedere con gli spazi. Cerchiamo ‘spazio’ e sostituiamolo con ritorno a capo. Questo il risultato:

Read Aloud Support 02

Finalmente possiamo dare un ID ad ogni parola sfruttando la numerazione delle righe (Text -> Add/Remove Line Numbers). I parametri corretti sono chiaramente indicati in figura:

Passiamo al codice xml. Quello che ci serve è:

  • la creazione di un elemento span riga per riga che contenga la nostra parola;
  • la parola dovrà essere identificata da un id univoco dato dal numero di linea preceduto da W;
  • nel caso si trovi la parola STOP questa dovrà essere lasciata fuori dall’elemento span.

In sintesi ogni parola si porterà dietro una espressione di questo tipo:

<span id=”W1”> la </span>

Vediamo come con l’uso opportuno di GREP possiamo semplificare questi passaggi:

Ogni linea del testo che compone la nostra pagina è formata da 3 elementi: (1) Numero, (2) parola e (3) ritorno a capo (eventualmente STOP e ritorno a capo). Questi tre elementi possono essere espressi con Grep in questo modo:

(\d+) Numero

(.+?) Parola

(STOP)*\r Ritorno a capo (eventualmente con la parola STOP se presente)

Il nostro pattern di ricerca sarà quindi questo:

(\d+) (.+?)(STOP)*\r

e andrà sostituito opportunamente in modo da restituire la stringa vista prima:

“<span id=” Inizio della riga dell’elemento span

“W\1”> considera il primo elemento del pattern di ricerca facendolo precedere dalla lettera W

\2 considera il secondo elemento restituito dal pattern di ricerca

</span> chiusura dell’elemento span

\3 aggiunge FUORI dall’elemento span e solo se presente la stringa STOP.

in sintesi:

<span id=”W\1”>\2</span> \3 (attenzione allo spazio prima del terzo elemento.

Applicando come pattern di ricerca e sostituzione le due stringhe appena viste, si ottiene una lunga stringa di testo di una sola linea:

Nota: cliccando dove indicato dalla freccia rossa, è possibile salvare il pattern di ricerca-sostituzione per elaborazioni future. Adesso in modo molto semplice ripristiniamo i ritorni a capo. Cerchiamo le stringhe “ STOP” (attenzione allo spazio prima della parola) e le sostituiamo con \r

Numeriamo nuovamente le righe utilizzando gli stessi parametri visti precedentemente e otteniamo:

Ultimo passaggio: convertiamo i numeri di riga in classi in modo da poter individuare le righe stesse e poterle formattare tramite il CSS:

Cerchiamo

(\d+) (.*)

e sostituiamo con:

 <p class=”line\1″>\2</p>

Abbiamo finalmente ottenuto quello che ci serviva: righe di codice in cui ogni parola è definita da un id univoco. Useremo questo id come aggancio per i brani audio. Copiamo e incolliamo il codice ottenuto all’interno del file xhtml e procediamo con la formattazione ‘grafica’ della pagina. L’argomento è già stato trattato, quindi non ci soffermiamo. Passiamo invece alla sonorizzazione del testo. L’idea pensata dagli sviluppatori su come utilizzare la traccia audio è semplice e geniale allo stesso tempo. Immaginiamo la traccia audio della pagina come una linea del tempo. Su questa linea sono registrate in sequenza tutte le parole che compongono il testo. Se troviamo il modo di etichettare ogni parola individuando il momento del suo inizio e e quello della fine, il brano audio sarà completamente mappato e a nostra disposizione. Ad ogni etichetta così determinata (parola pronunciata) sarà possibile agganciare gli ID (parola scritta) definiti precedentemente.

Semplice no? 🙂

Vediamo come procedere.

Un buon microfono e un buon editor audio sono cruciali in questa fase. Rispetto al software, Apple stessa suggerisce nelle sue linee guida, l’utilizzo di Audacity  gratuito, ottimo e semplicissimo open source.

Rispetto al microfono suggerisco una versione USB per la praticità nell’utilizzo. Io ho acquistato e utilizzato questo ottimo SnowBall.

Meglio effettuare alcune prove di registrazione per trovare la corretta posizione, per settare il microfono in funzione dell’ambiente, per impostare il corretto volume di registrazione etc. Quando siamo pronti, iniziamo la lettura salvando la traccia con un nuovo nome ogni volta che cambiamo pagina (stiamo parlando di Fixed Layout quindi ogni pagina deve essere considerata a se stante).

Quello che dobbiamo fare è individuare e isolare sulla traccia ogni singola parola in modo da poterla poi ‘agganciare’ agli id determinati precedentemente per le stringhe di testo. L’operazione richiede un pelo di pazienza, ma gli strumenti di selezione e ascolto rendono semplice la cosa. Una volta individuata la porzione di traccia corrispondente ad una parola, questa può essere etichettata (in Audacity: Command + B). Meglio lasciare vuoti i nomi delle etichette. Verranno definiti in modo automatico utilizzando ancora una volta lo strumento GREP. Saranno comunque proprio queste etichette, codificate in modo opportuno, a indicare quale porzione di traccia audio debba essere estratta dalla traccia totale, durante la lettura. La traccia audio completa deve essere essere esportata in formato m4a, mentre le etichette saranno esportate in un file di testo. E’ buona abitudine attribuire nomi di facile comprensione. Il brano di quella determinata pagina, meglio abbia un nome molto simile, se non uguale, a quello della pagina html cui fa riferimento.

La cosa più importante è invece l’esportazione delle etichette. (In Audacity File-> Export labels)

Questi sono i dati che vengono esportati e come già detto rappresentano, parola per parola, i tempi (in secondi) di inizio e fine:

Analogamente a quanto visto prima per le parole (scritte) modifichiamo ciascuna riga codificandola in modo opportuno per creare il corretto formato richiesto (SMIL). Numeriamo ogni riga (anche qui ad una riga corrisponde una e una sola parola) e procedendo di GREP otteniamo una rappresentazione riga per riga di questo tipo:

<par id=”par1″>

<text src=”page003.xhtml#W1″/>

<audio src=”audio/page003.m4a” clipBegin=”3.851610s” clipEnd=”4.509025s” />

</par>

Analizziamo quello che si vede nell’elemento par:

la seconda linea cerca il testo W1 all’interno della pagina page003.xhtml. La terza linea identifica il brano completo page00.m4a che si trova nella cartella ‘audio’ e ne estrae il brano compreso tra i secondi espressi dalla prima linea del file etichette (3.851610 e 4.509025) che come sappiamo rappresenta proprio l’espressione ‘sonora’ della parola W1.

Il file smil ottenuto conterrà tanti elementi ‘par’ quante sono le parole (o gruppi di parole) che compongono (o che abbiamo deciso che compongano) quella pagina.

Aggiungiamo l’header e il footer :

Scegliamo ancora una volta un nome strettamente legato alla pagina cui il file si riferisce (nel nostro caso page003) aggiungiamo estensione .smil e salviamo come solo testo. Ogni pagina avrà i suoi file smil, xhtml e audio e tutti ovviamente andranno dichiarati nel file content.opf. In più dovremo definire anche un’ associazione e sovrapposizione in simultanea tra file xhtml  e smil (media overlay)

<item id=”pg003″ href=”page003.xhtml” media-type=”application/xhtml+xml” media-overlay=”pg003smil” />

Se vogliamo che all’ascolto del testo sia accompagnata anche l’evidenziazione della parola letta, Apple mette a disposizione una classe da inserire nel CSS che si applica automaticamente ad ogni parola letta e su cui l’autore non può intervenire se non per deciderne il colore:

.-epub-media-overlay-active {

color: red;

}

Una volta caricato l’epub la funzionalità deve essere attivata. Nel menu di iBooks appare la nuova icona ‘altoparlante’.

Al click ci viene chiesto se procedere con l’ascolto dell’audio (è possibile anche regolare il volume) e se si vuole l’avanzamento pagina automatico o manuale.

Questo il risultato finale. Nonostante la scadente qualità del filmato sono chiaramente intuibili le potenzialità di questa funzione:

http://vimeo.com/31515563

_

Ecco, questo in buona sintesi è quello che dobbiamo sapere per iniziare ad introdurre nei Fixed Layout ePubs le funzionalità di lettura ad alta voce. Se ne potrebbe parlare ancora e molto più in profondità. Giusto per fare qualche esempio, sappiate che è possibile inserire in modo abbastanza semplice pulsanti per lo stop o l’avvio dell’ascolto (purtroppo non è ancora possibile mettere in pausa); è possibile aggiungere una colonna sonora che faccia da background alla lettura di tutto il libro, o una colonna sonora diversa pagina per pagina (per meglio enfatizzare l’atmosfera che quel brano deve suscitare). Vedremo in futuro anche queste nuove funzionalità.


Ulteriore mossa di avvicinamento di Amazon al formato ePub?

Amazon ha reso noti alcuni dettagli tecnici sul nuovo formato Kindle 8 presto implementato. L’annuncio riguarda 150 nuove funzionalità legate alla formattazione della pagina: Fixed Layout, utilizzo di SVG, barre laterali e al potenziamento nell’utilizzo di HTML5 soprattutto per la parte audio e video (nulla viene invece detto riguardo l’eventuale implementazione di Javascript). Si tratterebbe comunque di nuove possibilità offerte per rendere migliore la pagina da un punto di vista estetico. Analogamente a quanto fatto da Apple con i suoi Fixed Layout ePubs (link all’articolo e esempio) e implementato nella recentissima versione attuale di ePub3.

Il passo compiuto da Amazon è notevole e interessante per la nuova possibilità che offre di utilizzare i suoi reader anche per leggere tutti quei libri in cui la grafica o l’immagine hanno il sopravvento sulla parte testuale (libri di racconti per l’infanzia, libri di cucina, cataloghi di viaggi, book fotografici etc…).

Resta il fatto che più che un avvicinamento al formato ePub, Amazon cerca ancora una volta di con-correre in parallelo. Il formato resterà proprietario e fuori da qualsiasi validazione o compatibilità con il formato ePub. D’altra parte è stata proprio questa fin dall’inizio la forza di Amazon che, ricordiamolo, con i suoi Kindle detiene una fetta di mercato primaria tra i readers e nella vendita-distribuzione di libri digitali.

Resta ancora da capire come verrà definita la struttura dei file. Amazon ha sempre utilizzato l’HTML4 in modo un po’ ‘cialtrone’ senza grandi conformità alle specifiche. La cosa è comprensibile; l’eBook Kindle è un singolo file: inizia con i metadata, prosegue con la parte centrale di testo (il contenuto vero e proprio del libro – quello che leggiamo compresi indici, note etc) per chiudersi con le immagini agganciate alla fine. E’ chiaro quindi che una struttura così striminzita non permette grandi slanci nell’utilizzo di HTML ‘certificato’ ma costringe piuttosto a ‘potature’ estreme.

Con l’utilizzo di HTML5 Amazon dovrà per forza cambiare qualcosa nella struttura del file. Il confronto con la struttura del file ePub è inevitabile e il nuovo formato Kindle probabilmente dovrà essere un multi-file inglobato in un guscio-contenitore esattamente come i file ePub.

Giusto una nota per i possessori di Kindle: probabilmente con questo aggiornamento i Kindle2 saranno tagliati fuori. Saranno sicuramente aggiornati i firmware di Kindle3 (Kindle Keyboard) recentemente già ‘promossi’ nell’aggancio al sistema cloud di Amazon.


Altra fantastica raccolta di font proposta da MyFonts

Cito testualmente dalla presentazione di MyFonts:

Se si dovesse definire una keyword per questa raccolta sarebbe: fantasia.

Una raccolta capace di sfidare i cliché e aggiungere quel non so che in più capace di rendere insolita e innovativa la nostra comunicazione.

A voi il link

la font 'populaire' una delle proposte di questa raccolta

la font 'populaire'


EPUB3 major release

IDPF annuncia oggi ufficialmente la major release di EPUB3
Questo l’annuncio ufficiale:
… La versione 3.0 è l’attuale revisione avanzata del formato EPUB. Sviluppato secondo norme fissate nel maggio 2010 è stato approvato dai membri IDPF come specifica raccomandata e definitiva l’11 ottobre 2011. EPUB 3.0 sostituisce la precedente versione 2.0.1.
EPUB 3 è definito da un insieme di specifiche e norme di codifica. Da questa pagina una panoramica dettagliata (e costantemente aggiornata)
Sviluppato da un gruppo di lavoro di oltre 100 collaboratori, si basa su HTML5 e permette l’inserimento nei nostri ePub di interattività audio-video, di contenuti multimediali (JavaScript), di perfezionare l’estetica di stili, di layout, di formattazione di testo e pagina, l’utilizzo del formato SVG, il completo controllo delle font utilizzate, l’uso di codice MathML, la sincronizzazione di audio co testo, solo per citare i punti principali.
Ne vedremo delle belle …

IDPF Workshop sui Fixed-Layout EPUB

Il 25 ottobre 2011 IDPF terrà a Taipei (Taiwan) un workshop sugli EPUB a Layout fisso. I membri IDPF sono invitati di diritto, ma chiunque può partecipare in Web-conference richiedendo ai coordinatori del progetto un invito via email.

Contatti e info e bozza di programma a partire da questa pagina

 

 

 


What is EPUB3

La cover del libro

O’Reilly, in collaborazione con IDPF, ha pubblicato un breve ma interessante eBook (gratuito previa registrazione) dal titolo What is EPUB3?

Scritto da Matt Garrish vuol essere una guida alle specifiche del formato, determinandone la corretta collocazione all’interno del flusso editoriale digitale e spiegando i motivi (ormai fuori discussione) per cui EPUB3 è destinato a diventare il nuovo standard.

Assolutamente da leggere (link diretto)


EpubCheck si prepara all’arrivo di EPUB3

EpubCheck, il più importante strumento per la verifica e validazione dei file ePub secondo gli standard dettati da IDPF si sta preparando all’arrivo del tanto atteso formato EPUB3.
All’attuale e conosciuta versione ufficiale è stata infatti affiancata la beta 3.0.b1 (ancora in fase di sviluppo) in grado e validare i file ePub3.
Spicca innanzitutto la capacità di analizzare nuovi contenuti come file SVG, elementi multimediali, media overlay (per esempio per la lettura a voce alta) che daranno la possibilità di creare ePub altamente interattivi, ma altre novità estremamente interessanti sono la capacità di analizzare file ePub non compressi (e di salvarne il file compresso dopo la verifica) e anche la possibilità di effettuare verifiche e validazioni dei singoli file componenti (per ora solo gli OPF, gli XHTML, gli SVG e i Media Overlay)

Riporto sintassi e parametri (reperibili comunque alla pagina wiki ufficiale)

La nuova versione richiede java (da 1.5 in su) e può essere utilizzato in modo standard come di consueto:

java -jar epubcheck-3.0b1.jar file.epub

oppure in modo avanzato:

java -jar epubcheck-3.0b1.jar file -mode MODE -v VERSION

dove MODE può essere:

  • opf per la validazione del singolo file opf;
  • nav per la validazione dei documenti di navigazione (solo ePub 3.0);
  • mo per la validazione dei documenti media overlay (solo ePub 3.0) ;
  • xhtml; per la validazione dei file xhtml
  • svg; per la validazione dei file svg
  • exp per validare ePub non compressi. (aggiungendo a exp l’ulteriore stringa –save si può salvare l’ePub finale in formato compresso).

VERSION può essere 2.0 o 3.0

MODE e VERSION vengono ignorati quando si analizza un ePub completo

-help visualizza alcune stringhe di aiuto

java -jar epubcheck-3.0b1.jar -help